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milano, Italy
“L’occhio delle donne” dizionario biofilmografico delle registe e dei loro film, è stato compilato da me nel 1995. Oggi la rete offre una marea di informazioni su tutto il sapere umano, quindi anche sulle registe. Questo mio piccolo contributo vuole essere un tentativo di sguardo d'insieme sul grande lavoro compiuto e in corso di compimento da parte delle professioniste della macchina da presa. Un lavoro non certo esaustivo ma che cerca di nominare il maggior numero di donne che si sono appassionate alla professione registica.

giovedì 31 marzo 2011

ZHONGGUO/CINA .1 - SHUFA/SHODO

Oggi scrivo sulla mia passione e infinito  amore per la Cina, Cina come paese, popolo, cultura, anima, sogno!
Tutto ebbe inizio all'età di 12 anni quando mi capitò tra le mani una storia del popolo mongolo, non ricordo più se era un romano o una storia vera e propria, solo colpì la mia fantasia, il mio bisogno di libertà, dei grandi spazi e cieli stellati e grandi silenzi.
Poi il tempo, i bisogni materiali, la vita quotidiani prese il sopravvento.
Nel 1980, vincitrice di un concorso per bibliotecaria, felice ma prigioniera di un angusto ufficietto all'interno dello splendido Palazzo Sormani, sede della Biblioteca, entrai in una profonda tristezza e frustrazione. Nel corso delle mie lunghe passeggiate durante la pausa pranzo passai davanti al palazzo della Formazione Regionale in Via Corridoni: Ismeo, corsi di lingua cinese serale. Segreteria.
E da lì vi passai 3 anni di studio serale durissimo e con un diploma in lingua cinese. E tanti sogni e fantasie mai realizzatesi.
Poi il fiume della vita, le difficoltà, le malattie, le tragedie e via via.

Nel 2000 conosco Reine Berhelot, una artista cinovietnamita francese. Ed è una scintilla che mi ha portato a riprendere lo studio della calligrafia cinese e fondare con altre 4 persone una associazione per la diffusione della cultura estremo orientale: la Associazione Yuemo.
La calligrafia che praticavo era una sorta di meditazione che calmava i miei pensieri pesanti e tristi. La mano che tracciava i segni con il pennello intinto di inchiostro di china doveva essere attentamente guidata, senza distrazioni di sorta. Una cura per la mia anima  bisognosa di silenzio e calma.

La via della calligrafia, in cinese Shufa, in giapponese Shodo, non è solo una pratica, è meditazione, è un processo di concentrazione e pace per la mente che non può essere distratta in alcun modo, come invece io, spirito errabondo e anarchico faccio, essendo tante, troppe le "cose che mi succedono" nel mio mondo e purtroppo anche nel mondo che mi circonda che mi portano via. lontano dall'atto di fare shufa.
Senza rendermene conto ho cominciato a rallentare la mia pratica, presa da altri  
pensieri.
Due giorni fa una lettera dal maestro giapponese (sensei) che segue la nostra Associazione, scritta in un italiano da brivido, ha riportato la mia attenzione al mio desiderio antico e sempre presente: l'amore per la madre Cina, il fascino profondo della pratica calligrafica.

Metterò ordine nella lettera del sensei e la posterò sul blog come contributo a chi, come me, cerca una strada di silenzio e di verità (che esiste anche se occultata).

venerdì 25 marzo 2011

L'OCCHIO DELLE DONNE. 7 - 5 REGISTE IN RASSEGNA

Come ogni anno si svolge a Sesto San Giovanni (periferia nord di Milano) - cinema MANZONI - Piazza Petazzi - la Rassegna Cinematografica  
L'OCCHIO DELLE DONNE 2011 
a cura dell'Ass. Lucrezia Marinelli 
dal 22 marzo al 19 aprile (ogni martedì)

 Cinque film Cinque registe 
che ci parlano del sentimento dell'amore



Tizzi Crovi

Jane Campion
Jessica Hausner
l'amore sublime per la poesia 
 e la bellezza 

"Bright Star"

l'amore e la cura per chi è più debole
     
"Non è ancora domani"



l'amore per la vita e il bisogno 
Susanne Bier
di felicità

"Lourdes"


                 l'amore per il bene contro       
            l'odio, la violenza e la vendetta
                                       
"In un mondo migliore"


Nancy Meyer
                          
l'amore a qualunque età
      
 "E' complicato"

mercoledì 23 marzo 2011

LA POLITICA PRIMA - 2. SIMONE WEIL

Il film "Le stelle inquiete" di Emanuela Piovano, ha presentato al grande pubblico la figura di questa donna eccezionale:  
            
                          Simone Weil

Una vita di soli 34 anni (1909-1943), una eredità di pensiero enorme, non ancora tutta pubblicata e studiata sebbene i suoi scritti hanno iniziato ad essere disponibili a partire dal 1948, in Italia tradotti da Franco Fortini e pubblicati con l'Edizioni di Comunità creata da Adriano Olivetti.
Questa donna eccezionale  l'ho incrociato nella mia vita varie volte, lasciando sempre il segno.
Questo le devo: IL RICONOSCIMENTO del valore che ha dato a dei momenti esistenziali che mi hanno portato spesso a delle svolte.
Nel 1982 esce la biografia scritta da Gabriella Fiori e fu per me un innamoramento mistico: la mia ricerca dell'assoluto trovava nuove domande e qualche risposta.
Negli anni novanta riincrocio Simone Weil, ma questa volta fu la sua idea politica a sorprendermi e coinvolgermi. Scelsi così di conoscere il pensiero della differenza che veniva studiato e proposto dalla Libreria delle Donne di Milano. Mi posizionai (come diceva Simone) e sono ancora oggi in posizione in un luogo dove il pensiero di Simone Weil è quasi incarnato nella politica pensata e fatta, dove unisce un unico filo conduttore: azione, pensiero, emozioni, spirito (nella sua accezione più ampia).
La libreria delle donno: un luogo, uno spazio che mi ha dato un mio nuovo senso di stare a questo mondo. Delle risposte a me consone, a me utili, e tante tante domande.
Oggi ancora la ritrovo in una ricostruzioni filmica, secondo me molto felice, e ancora una volta un guizzo di vita mi ha mosso nonostante l'età e il fisico non più molto amico.
Proprio questo costante "incrociarla" mi ha convinto che le dovevo un ringraziamento, a voce alta. Cosa di meglio di un incontro pubblico per la presentazione del film a lei dedicato? Ecco perchè (pur non essendo una studiosa) ho deciso di sostenere e in prima persona presentare il film al cinema Palestrina di Milano.
 Ed ecco fatto. GRAZIE cara Simone!

Vi prego ... tu che mi leggi e sei di Milano vieni alla Libreria delle Donne e chiedi i libri di Simone Weil. E tu che mi leggi fuori dalla mia città vai in Biblioteca oppure in una buona Libreria, anche online. E' un grande guadagno conoscere quei pensieri,  lasciatici in eredità per farli vivere ancora.
Un piccolo aiuto:
            Gabriella Fiori  SIMONE WEIL    ed. Garzanti, 18,50 Eu
            Gabriella Fiori  SIMONE WEIL UNA DONNA ASSOLUTA  ed. La Tartaruga  15,00 Eu
            Simone Petrement (compagna di scuola e amica di S.W.)  LA VITA DI S. W.   Adelphi
Hanno amato e studiato S.W.: Angela Putino, Wanda Tomasi, G. Gaeta e tantissime/i altri, vedere
            per credere:  bibliografia delle opere di e su Simone Weil.

sabato 19 marzo 2011

L' OCCHIO DELLE DONNE. 6 - EMANUELA PIOVANO

Eccomi al servizio della mia passione 
per il cinema, 
per le parole 
e per Simone Weil.


              Kitchenfilm (Roma)
              Laura Modini (Libreria delle donne di Milano) 

               Hanno il piacere di invitarvi all'incontro: 

                    "CINEMA E LETTERATURA" 
                 Martedi 22 Marzo 2011 ore 20.00
           Cinema Palestrina in Via Palestrina,7 MILANO 

           "LE STELLE INQUIETE"
                   di Emanuela Piovano

          Un'estate nella vita di Simone Weil 

    Programma:   20.00 dibattito con la regista
                         21.15 proiezione del film

venerdì 18 marzo 2011

DONNE DI PAROLA. 1 - La VOCE strumento di narrazione

Le lettrici di Marguerite Gerard
Sono stata coinvolta nel progetto Donne di Parola  nel settembre del 2009 da Donatella Massara (che ha creato anche l’Associazione). L’idea era molto interessante per me che cercavo nuove strade di conoscenza su quanto le donne avessero elaborato. Ma c’era in me soprattutto un nuovo bisogno, un desiderio e una urgenza di usare forme diverse dalla parola scritta o dall’immagine filmica o fotografica.
La voglia di dire e ascoltare parole di donne, usando l’antico strumento in nostro possesso, la voce, questo medium fenomenale usato spesso a sproposito e con poca attenzione.
Potevo imparare ad usare la mia voce con un addestramento? Riuscire a farmi ascoltare leggendo narrazioni femminili di oggi ma anche di ieri?
Mi sono così letteralmente buttata in questo progetto che solo ora mi rendo conto essere una cosa grossa, non di semplice realizzazione, ma le sfide non mi hanno mai spaventata e Donatella è proprio una compagna formidabile di conoscenza, di percorso, di obiettivi.
Detto fatto, Donatella ha realizzato il sito web; con altre 8 compagne abbiamo cominciato una piccola scuola di recitazione con Eleonora dell’Ovo e subito ci siamo messe a leggere drammatizzando delle scritture di vario genere.
A Giugno del 2010 abbiamo organizzato una cena di Finanziamento al Circolo della Rosa, e con grande sorpresa, l’entusiasmo e l’adesione di donne e uomini grandissimo.
Poi un nuovo corso con Ombretta di Biase e la registrazione del racconto “Tango” di Paola Drigo.
Su proposta di Ombretta con entusiasmo ci siamo buttate letteralmente nel progetto di lettura drammatica tratta dalla Autobiografia di Lina Merlin, donna notevole che ha percorso la nostra storia italiana fino agli anni sessanta del novecento.
“La guerra di Lina” la piece di cui sopra, è stata presentata in occasione dell’8 marzo 2011 alla Sala del Grechetto di Milano e, anche questa volta, con una buonissima adesione e partecipazione delle donne e uomini presenti che ci hanno ascoltato fino alla fine con grande attenzione e emozione.
Un signore, non più giovanissimo che lavorava in una scuola mi ha letteralmente ringraziato dell’occasione per conoscere e ricordare una donna come Lina Merlin!
Ora continuiamo con nuovi progetti e studio di scritture femminili: già ci sono in rete alcune poesie di Emily Dickinson oltre al racconto di Paola Drigo.
Nel sito è nostra intenzione mettere brevi note, piccole biografie, o approfondimenti su alcuni racconti. Insomma quello che ci muove la mente e il cuore.
L’entusiasmo aiuta la fatica che si fa sempre più pesante. Ma ne vale la pena.

lunedì 14 marzo 2011

LIBERTA' CHE SI CARA VA CERCANDO .......


                                                                                              

Desidero informare che tutte e tutti possono 
scrivere qualsiasi commento ai miei post.


Ovviamente in piena libertà  e senza alcuna formalità.
Come? Basta entrare in Commenti (si trova in fondo ad ogni pagina) e scrivere quello che si vuole.
Attendo i vostri commenti che leggerò  anch'io insieme alle/gli altri internauta, con grande attenzione e curiosità.    

                                                                                                         Laura
                    

L'OCCHIO DELLE DONNE.5 - EMANUELA PIOVANO

"LE STELLE INQUIETE"
primo film di fiction su Simone Weil. Brava Manuela, ha osato e il risultato è decisamente buono. Ovviamente alcune/i storcono il naso, siamo così ottenebrate/i da una filmica ormai uniforme, ingigantita da effetti speciali, da foto irreali, luci dell'altro mondo che è difficile vedere un bel film dai toni naturali, semplici. forse ovvi.
Di grande c'è solo la protagonista. quella vera, colei che seppe cavalcare l'onda della normalità, dell'ovvio, della sofferenza per trovare una risposta al suo bisogno di assoluto, una risposta che forse non le sarà arrivata, ma lei, lei Simone Weil ci ha provato fino in fondo.

LA POLITICA PRIMA - 1. IL BUON SENSO DELLE DONNE

da Repubblica on line del 14 marzo 2011

E siamo alla seconda settimana dal Terremoto con Tsunami che ha sconvolto il Giappone. Giorni in cui oltre alla tragedia della natura c'è anche quella dell'onnipotenza dell'uomo (e qui intendo proprio del potere maschile) che ci fa stare col il fiato sospeso in attesa di:"scoppierà il reattore 1, 2, 3? Terranno le capsule o ci ritroveremo con un vulcano radioattivo?"

In tutto questo clima di incertezza, proprio in questi giorni in Italia si ritorna a parlare di nucleare, di energia non inesauribile, di petrolio non inesauribile, dell'acqua di tutti e che si vuole privatizzare.

E sempre più mi chiedo in che mondo sono finita. Ma soprattutto: che mondo mi toccherà lasciare.

E allora sempre più sento il bisogno di BUON SENSO, di una POLITICA VERA, CONCRETA, REALE, di una gestione del mondo dal piccolo al grande che sia basata non sul potere (e mi fermo qui!) ma sulla soluzione di problemi, e problemi e problemi, per rimettere le cose al loro posto, per vivere dignitosamente tutte e tutti in tutto il pianeta terra (che non è di proprietà di nessuno ma che è in uso per tutti gli esseri che vi abitano, anche la mia adorata gattona Unka.

giovedì 10 marzo 2011

TEATRO.RAPPRESENTAZIONE DEL REALE - 6 . LA GUERRA DI LINA

Angelina Merlin, 1934
L'8 marzo 2011 alla Sala del Grechetto di Milano ad altre  stata presentata una riduzione drammatizzata della biografia di Lina Merlin (vedi il blog 8 marzo 2011).
Un omaggio dovuto a una donna oggi quasi sconosciuta ma che nel 1946 fece la differenza.
Con una lotta degna del suo temperamente fece aggiungere nell'articolo 3 della nostra Costituzione due semplici e fondamentali parole:

"Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge senza distinzioni di razza, di religione e di sesso".

Dando così inizio a quella emancipazione femminile che ha permesso più avanti di dare la possibilità  alle donne di essere libere o più libere di essere.

Invito tutte le donne, dalle più giovani (per conoscere) alle più grandi (per ricordare) di leggere "La mia vita" di Lina Merlin curato da Elena Marinucci per le edizioni Giunti. Il libro volutamente ha un costo contenutissimo, solo 5 euro ma vi assicuro che ne vale molti molti di più.
Voglio anche ricordare un sito internet dedicato totalmente alla senatrice ricco di informazioni, foto e la presentazione di un nuovo volume a lei dedicato.
 
La senatrice ormai anziana

martedì 8 marzo 2011

SE NON ORA QUANDO? ADESSO.3 - BUON 8 MARZO 2011

Debra Granik
Patricia Zanco




                            


                                               
Shirin Neshat
Clara Zetkin e 
Rosa Luxemburg
Partigiana


  
                                                               



  
Susan B. Anthony e Elizabeth Cady Stanton

domenica 6 marzo 2011

TEATRO.RAPPRESENTAZIONE DEL REALE - 5. EMMA DANTE

 Teatro della Triennale - MILANO
"La trilogia degli occhiali" Regia di Emma Dante
Tre pezzi teatrali (tre atti unici?) sui grandi temi degli esseri umani: povertà, malattia, vecchiaia.
Uno spettacolo di Emma Dante che mi ha smosso le viscere, una nausea che dallo stomaco è salita per spaccare frantumandoli nel mio cervello questi grandi tabù:  una esperienza forte, tre pezzi di vita rappresentata, tre pezzi di bravura, di incisività emozionale. Insomma uno spettacolo che ti fa dire "ne è valsa proprio la pena". 
 Innanzi tutto lei, Emma, di una bellezza mediterranea intensa e piena, dove lo sguardo non è mai gratuito ma segue percorsi incredibilmente umani. 
E che dire dei suoi attori, eccezionali nel loro usare il proprio corpo come uno strumento spesso più sonoro della voce. Veramente incredibili nella loro bravura vissuta non come esibizione ma come necessità espressiva.

venerdì 4 marzo 2011

TEATRO.RAPPRESENTAZIONE DEL REALE - 4. ANIMA MUNDI

Questo blog nasce da un mio rinnovato entusiasmo alla vita, dopo anni e anni di grande sofferenza.  
Liberatami da grandi lacci, ho fatto emergere finalmente i miei desideri, uno dei quali era proprio poter dar voce alla parola di donne eccellenti. 
Così ho iniziato con Donatella Massara e altre compagne a studiare e provare a recitare testi di donne.  
Nel sito Donne di parola già si trovano alcune poesie di Emily Dickinson e il racconto "Tango", i nostri primi lavori. 
Con la regista teatrale Ombretta Di Biase martedì 8 marzo debutteremo con una riduzione della autobriografia di Lina Merlin.
Ho iniziato un vero e proprio percorso che parallelamente viaggia con parole di donna e la riscoperta di comunicare col corpo ma, per me maggiormente con la voce, sentimenti e pensieri  che non hanno tempo perche io sento che mi accompagnano ancora adesso e ancora e ancora.

 





Che dire: a tutte e a tutti, venite alla Sormani l'8 marzo 2011 alle ore 18 per condividere parole declinate sulle nostre voci.

giovedì 3 marzo 2011

L' OCCHIO DELLE DONNE.4 - EMANUELA PIOVANO

Dopo cinque anni è in uscita il film di Emanuela Piovano "Le stelle inquiete", un film che farà discutere perchè parla di un episodio poco conosciuto della vita di Simone Weil.
Ma chi è Emanuela, regista torinese conosciuta nel mondo 
politico femminile fin dagli anni '80? 
E questa volta cito il mio 
"Dizionario biofilmografico delle registe e i loro film":

"PIOVANO, EMANUELA - Italiana, nata a Torino nel 1959. Qui ha studiato danza con Bela Hutter e Anna Sagna, musica con Raffaella Portolese, fotografia con Mario Monge. Ha conseguito la maturità classica con vari diplomi (Aliance Francaise, First Certificate). Si è diplomata operatrice culturale cinematografica all'Istituto Ferdinando Santi. Ha conseguito la laurea in Lettere con una tesi in Storia e Critica del Cinema, relatore Gianni Rodolino. E' stata selezionata per la coopertiva Cinematografica Albedo di Milano con un cortometraggio realizzato con i ragazzi del quartiere di San Secondo di Torino. Dal 1975 al 1981 ha svolto attività di animazione teatrale e musicale con bambini e ragazzi di varie scuole, quartieri e comunità montane. Dal 1981 al 1987 è stata ricercatrice presso l'Archivio Cinematografico della Resistenza di Torino. Ha lavorato con il Politecnico di Varese e con la RAI. Ha curato la realizzazione del film "Processo a Caterina Ross" di Gabriella Rosaleva (Menzione speciale al festival di Locarno nel 1982), curandone anche altri lavori. Nel 1984 è socia fondatrice dell'Associazione Camera Woman con la quale ha realizzato una serie di video in qualità di regista e ideatrice."
 
Con Camera Woman ha realizzato: D'amore lo sguardo (registe a Torino), Il corpo, il gesto, le donne, il cinema (86), Camera Oscura (88), Milonga de la nina (studio per Marilaide Ghigliano fotografa) e Epitolario Immaginario (videolettere dal carcere). Alla fine dell'88 ha fondato la società Kitchenfilm con cui ha realizzato Le rose blu, un film collettivo dal carcere femminile delle Vallette di Torino, un film che prende alla gola e al cuore. Non è un film sulle donne in carcere ma di donne in carcere: "Anche se porta la mia firma - dice Emanuela - è stato realizzato da almeno 50 donne". La rosa blu dal gambo lungo è portata alle detenute da Laura Betti che apre il racconto, chiuso da un rogo; quello reale delle Vallette in cui sono morte alcune delle protagoniste e Lidia, la voce e il volto del film, ispiratrice del titolo "Non ce ne sono rose blu, sono solo chiuse qua dentro". Le complici del '99, con Anna Rita Sidoti e Anna Fattori, è un triller che dà occasione alle due donne di incontrarsi e conoscersi. Amor Fou del 2003 è stato presentato, in una selezione 8 di film italiani, allo storico Festival di Karlovy Vary. Elena, interpratata da Sonia Bergamasco, è una specializzanda in psichiatria che "sogna di recuparare i matti ad una vita normale"  e incontra l'amore. Prodotto dalla Kitchen Film.


Filmografia
  • 1987 Senza fissa dimora
  • 1988 Epistolario immaginario VD
  • 1988 Milonga de la nina VD
  • 1988 Videointervita a Piero Gilardi
  • 1990 Le rose blu
  • 1991 L'aria in testa
  • 1992 La cosa più bella
  • 1993 Complice il dubbio
  • 1999 Le complici
  • 2003 Amorfù
  • 2010 Le stelle inquiete  

martedì 1 marzo 2011

LA POLITICA PRIMA - LIBERE DI ESSERE

Alcune compagne di Sesto San Giovanni (Milano) hanno elaborato una mozione contro l'ordinanza del Consiglio Comunale Sestese in merito  all'obbligo per le donne di fede musulmana di circolare con il viso scoperto.
Il problema del burqa sì, no è già stato al centro di leggi o proposte varie in Francia e altri paesi europei, l'Italia non poteva ovviamente essere da meno sulla privazione delle libertà individuali.
Credo che la mozione proposta sia interessante e vada almeno presa in considerazione per la chiarezza di esposizione del "problema" diventato tale per i fautori delle libertà negate. Io non so a chi le firmatarie della mozione indendano presentarla, mi chiedo perchè non per prime alle 10 consigliere del comune, che dovrebbero riprendere in considerazione che prima di tutto c'è la libertà delle donne.
Comunque riporto la mozione integralmente.

A PROPOSITO DEL BURQA

Siamo un gruppo di donne di Sesto San Giovanni e abbiamo preso visione della “Mozione  urgente in materia di pubblica sicurezza: disposizioni relative alla circolazione con il volto coperto” presentata dalla  Consigliera della Lega Nord.
La mozione è stata firmata dalle Consigliere di tutti i Partiti e approvata a maggioranza con i voti favorevoli dei gruppi  consiliari di PD, PRC, VERDI per C.E., IDV., SEL, FI, AN e LN , con la sola eccezione  contraria di PCDI.
A fronte  di questa unanimità abbiamo ritenuto opportuno inviare alcune valutazioni in merito.
Una prima considerazione è rivolta alla dannosità, verso la quale richiamiamo l’attenzione, almeno delle e dei democratici, che permea la mozione; riportiamo, a questo proposito, un breve estratto di un testo, che, a nostro parere,  sottolinea le responsabilità  delle azioni delle singole persone che compongono le  istituzioni; citiamo testualmente:  “ ……il primo propellente del revival  del razzismo in corso è il razzismo istituzionale e che i suoi primi protagonisti sono proprio gli stati , i governi, i parlamenti: con le loro legislazioni speciali e i loro discorsi pubblici contro gli immigrati, le loro prassi amministrative arbitrarie, la selezione razziale tra nazionalità “buone” e nazionalità pericolose…..” (Tratto da Razzismo di stato a cura di Pietro Basso – Franco Angeli)
Parrebbe superfluo sottolineare, ma è sempre meglio farlo , che nei periodi in cui la complessità aumenta, anche a causa di crisi economiche e sociali, la tendenza privilegia la conservazione degli assetti esistenti e, la storia insegna (recente il Giorno della Memoria) che tale conservazione richiede, come fosse un passaggio obbligato, la ricerca di “capri espiatori” .
Quelle  donne, oggetto della mozione, sono diventate i nostri “capri espiatori”.
In città la presenza di donne completamente velate è risibile -  tale da non costituire un problema di pubblica sicurezza – rispetto ad altre donne di religione o cultura musulmana use a coprirsi il capo; questo ci induce a pensare che l’intera mozione non sia stata che un pretesto politico per tracciare  e irrigidire il confine tra “noi” e “loro”.
Ci siamo domandate:  ma  in ragione di quale principio, “noi tutte e tutti” ci arrogheremmo il diritto di sconfinare in un vissuto che riguarda la soggettività, la libertà, la tradizione e, soprattutto, l’appartenenza di ciascuna di loro?
Ed è pensabile che, attenendoci strettamente, anche solo per un momento, alla peculiarità della mozione,  l’unica soluzione che le istituzioni riescono a prospettare a quelle donne  sia di obbligarle a restare confinate nelle mura domestiche per evitare di incappare nei rigori della Legge?
Scomodare codici civili o  richiamarsi  a dettami coranici ci pare, francamente, pretestuoso;   suggeriamo, invece , alle democratiche e ai democratici che sono chiamate/i a  svolgere un ruolo istituzionale, di interrogarsi  in merito alla grettezza del dibattito.

Una seconda valutazione deriva dalla più che palese ambiguità insita in  alcuni                     passaggi della mozione, che riportiamo testualmente:
“Nel nostro Paese la donna ha conquistato la propria emancipazione dopo anni di battaglie, raggiungendo la parità di diritti in campo sociale, economico e giuridico”;
“ Tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge (art. 3 della Costituzione) e che talune forme di costume non possono prescindere dal rispetto della legalità”
Non vogliamo commentare quanto sopra, già disponiamo di numerosissime ed autorevoli testimonianze in merito, ricordiamo solamente che il 13 febbraio donne e uomini in tutta Italia , e non solo, hanno riempito le piazze per ribadire i diritti: nel lavoro, nel sociale,  per richiamare l’attenzione sull’uso strumentale dei corpi, ridotti ormai a meri veicoli per vendere delle merci.

Precisiamo con fermezza che non siamo così ingenue da non riconoscere che le fasi di transizione demografica come quella che stiamo vivendo non comportino problemi, né crediamo che le risposte possano essere di facile soluzione.
Siamo perfettamente consapevoli che i “cambiamenti” prevedono percorsi lunghi e accidentati che comportano la costante ridefinizione di diritti e doveri da parte di tutte e tutti i soggetti coinvolti, tuttavia  riteniamo fuorviante e riduttivo che tali transizioni debbano essere governate a colpi di mozioni.
Avvertiamo la  mancanza di  una immaginazione politica “diversa” volta ad  individuare modelli di convivenza e di solidarietà sociali; avvertiamo la mancanza, l’indifferenza o la sottovalutazione, da parte della politica e delle istituzioni che la rappresentano, di attingere ad esperienze concrete che si impegnano, da tempo,  ad una comprensione sostanziale : il prenderne atto potrebbe costituire già un primo risultato.
In conclusione riteniamo si debba essere consapevoli che l'incontro, lo scambio, e la capacità di mediazione costituiscono un “vantaggio reciproco” che potrebbe rivelarsi proficuo per tutti i soggetti coinvolti.

Desideriamo, infine,  significare il nostro apprezzamento e sostegno  al Sindaco Giorgio Oldrini  per non aver firmato l’ordinanza.

 Mirella Maifreda, Zina Borgini, Ass.L.Marinelli

TEATRO.RAPPRESENTAZIONE DEL REALE - 3. PATRICIA ZANCO


Patricia Zanco

Ecco una conoscenza che può cambiarti la vita. E a me, un po' la vita l'ha cambiata.
L'ho conosciuta quasi un anno fa seguendo un suo seminario: due giorni che mi hanno stravolta e travolta. A sessant'anni ho scoperto che il mio corpo, odiato , maltrattato da me perchè portatore sempre di grande sofferenza fisica, può essere amico, sentire anche piacere, dolcezza ma soprattutto una grande serenità accettandolo, così com'è.
Patricia attrice sperimentale, grande perchè umana, amica, conoscitrice di sentimenti e sofferenze, mi ha dato una possibilità di conoscenza, mi ha aperto una strada.
Ecco: alla mia età mi sono incamminata per un sentiero che mi dà gioia, voglia di fare, di scoprire, di sentire.
Patricia verrà a Milano con il suo nuovo lavoro teatrale, e quando ciò avverrà ne parlerò tanto e di più sulla professionista, sulla sperimentatrice.