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milano, Italy
“L’occhio delle donne” dizionario biofilmografico delle registe e dei loro film, è stato compilato da me nel 1995. Oggi la rete offre una marea di informazioni su tutto il sapere umano, quindi anche sulle registe. Questo mio piccolo contributo vuole essere un tentativo di sguardo d'insieme sul grande lavoro compiuto e in corso di compimento da parte delle professioniste della macchina da presa. Un lavoro non certo esaustivo ma che cerca di nominare il maggior numero di donne che si sono appassionate alla professione registica.

giovedì 28 aprile 2011

LA POLITICA PRIMA - 3. USIAMO UNA ISTITUZIONE: il 5 x mille

Sì, come tutti gli anni di questi tempi di paga (dichiarazione dei redditi) siamo tutte/i subissati da inviti a versare (dicono: NON COSTA NULLA!!!) il proprio 5xmille per questa e quella organizzazione.
Ho pensato: visto che delle decisioni non espresse si fa un bel calderone, perchè non dare il nostro 5xmille per qualcosa che serva ad un futuro di donna?.

Dal 2003 quando ancora facevo parte dell'Ass. Lucrezia Marinelli, ho conosciuto l'organizzazione RAWA e l'idea di aiutare le donne dell'Afganistan oggi che nessuno più ne parla, mi sembra proprio una buona idea da seguire e proporre per la scelta del 5xmille.
Ecco il SITO dell'organizzazione internazionale.
Nella foto la lavagna del film di Samira Makhmalbaf "LAVAGNE", con ulteriori informazioni ancora valide.
BUON 5 x mille che CI COSTA ovviamente, ma così, il costo diventa molto più leggero.

Sempre parlando delle donne in Afghanistan, una occasione da non perdere!
Alla Cineteca SPAZIO OBERDAN di MILANO da oggi 28 aprile al 1 maggio 2011:
UNA SOTTILE STRISCIA DI FUTURO. LE DONNE AFGHANE RACCONTANO (vedi)
Cinque film proposti dal CISDA.Coordinamento Italiano a sostegno delle DONNE AFGANE.
Vi suggerisco i film di:
MEENA NANJI "Sguardo da un Granello di sabbia" Giovedì 28 aprile ore 21.15
EVA MULVAD "Nemici della felicità" Venerdì 29 aprile ore 19.00
MICHELA GUBERTI "Boccioli di rabbia. Dieci giorni con RAWA" 1 maggio ore 19.00


sabato 16 aprile 2011

L'OCCHIO DELLE DONNE. 9 - GIULIA CINISELLI

Giulia Ciniselli 
 
Regista, montatrice e insegnante, ha presentato il suo documentario "Via Padova . Istruzioni per l'uso" al Circolo della Rosa-Libreria delle Donne di Milano sabato 9 aprile 2011. Un documentario che nasce dopo i fatti sanguinosi successi in via Padova l'anno scorso. 
Un documentario molto bello nella sua composizione visiva, musicale, ma soprattutto bello nel suo  messaggio di possibile ricomposizione sociale, dove tutti possono trovare un posto, un attimo di speranza, una possibilità di vita.
 

Ho sempre sostenuto che le donne registe hanno una chance in più nel raccontare, documentando, la vita e in questo documentario la vita quotidiana di donne provenienti da altri luoghi ci appare tra le difficoltà e piccole gioia come la nostra vita, le nostre difficoltà, le nostre speranze. 

Sul sito della Libreria delle Donne c'è una bella presentazione scritta dalle due professioniste che hanno realizzato il documentario: "Via Padova - Istruzioni per l'uso. Presentazione a due voci: Anna Bernasconi e Giulia Ciniselli".  (leggi)

Anche l'amica di grandi avventure di conoscenza, Donatella, ha scritto un commento sul film e sulla regista: Sito  di Donatella Massara

venerdì 15 aprile 2011

FESTIVAL DI CINEMA DELLE DONNE. 1 - FILMS DES FEMMES-CRETEIL

 Il Festival FilmsDesFemmes (sito ufficiale) di Creteil (alla Periferia sudest di Parigi) nato nel 1979 ad opera di alcune donne appassionate di cinema, arriva questo anno alla sua 33ma edizione e si presenta più vivo che mai. 
Il suo percorso è costellato di grandi fatiche (ben lo sa Jackie Buet organizzatrice fin dall’inizio) ma anche di continue vittorie. 




Museo delle Arti e della Cultura di Creteil (Parigi)





















Il festival, ospitato fin dalla sua prima edizione nella Casa delle Arti e Cultura “Andrè Malraux” del Comune di Creteil. Il grande auditorium aperto al pubblico alla fine del 1977 si compone  di una grande e articolata costruzione contenente una sala di 1000 posti e un’altra sala di 400, si dipana su 3 piani ospitando una serie numerosissima di sale di proiezione, di studio e prove. Il sindaco della prima ora seppe con lungimiranza vedere l’utilità di vivificare una periferia in espansione e a rischio di diventare un dormitorio, dando alla cittadinanza del suo comune un Centro culturale e artistico multimediale.
Qui ogni anno un appuntamento atteso era ed è il Festival FilmsDesFemmes.
Il festival nato nel 1979 in un momento favorevole all’espansione del lavoro delle prime registe di tutto il mondo, infatti il Festival sostiene le registe nella loro prima opera fino alla uscita in sala. Considerando che all’inizio le donne registe erano in Europa il 2% e che nel 2008 si valuta la loro presenza  in Europa del 12% e in Francia tra il 15 e il 20%, l’intuizione si è rivelata vincitrice idea che tenta di espandersi anche per la cinematografia mondiale.
Oltre alla organizzazione annuale del festival, dal 1995 parte un grande progetto: la creazione della Rete IRIS (Centro delle Risorse) che scheda e informatizza gli archivi della manifestazione. Dal 1998 la direttrice, la nostra Jackie Buet, può formulare l’idea di una grande Mediateca che riuscirà ad inaugurare nel primi anni duemila: una grande spazio multimediale aperto al pubblico sempre ospitato nella Casa delle Arti di Creteil, uno spazio aperto destinato ad un ampio pubblico.
Tutto ciò permette al gruppo di lavoro del Festival di ampliare  gli interventi e aumentare anche le persone che vi lavorano: giovani donne studiose di cinema possono trovare spazio per le prime esperienze ed entrare così nel mondo culturale e economico.
Oltre a continue pubblicazioni su registe di tutto il mondo nel 2005 vengono realizzati DVD sulle registe dell’Asia e nel 2009 tutte le lezioni tenute da grandi registe (Agnès Varda, Mira Nair,  Margarethe Von Trotta e tantissime altre) vengono ricomposte in un cofanetto di 12 dvd.
Nel corso degli ultimi anni del 2000 parte il progetto per la realizzazione di un grande DIZIONARIO (in rete) di tutte le informazioni raccolte negli archivi anno per anno a partire dal 1979. Un lavoro fantastico e enorme che dovrebbe essere terminato alla fine del 2011.
Una scommessa vincente che da oltr trent’anni rinnova il suo appuntamento nel mese di marzo di ogni anno e che partita da una passione di poche donne ha trovato spazio e luoghi per diffondere il lavoro delle registe di tutto il mondo.

L'OCCHIO DELLE DONNE. 8 - CECILIA MANGINI

CECILIA MANGINI. Regista e fotografa oggi, ieri.

Quest’anno nella 33^ edizione del Festival Film delle Donne di Creteil Parigi, la direttrie Jackie Buet e le sue collaboratrici hanno voluto testimoniare il grande interesse e riconoscimento al lavoro della regista documentarista italiana Cecilia Mangini dedicandole una rassegna la più approfondita finora realizzata in ambito internazionale alla cineasta italiana con l’aggiunta dell’allestimento della mostra fotografica "L'impero dell'immagine. Cecilia Mangini fotografa, 1952-1965".
La regista nata a Mola di Bari nel 1927 ma vissuta a Firenze, nel 2009 è stata insignita con la Medaglia del Presidente della Repubblica con la motivazione: «per aver trasmesso alle generazioni future, attraverso la sua attività di cineasta documentarista, alcune delle più belle immagini dell'Italia degli anni ‘50 e ‘60”
Lei stessa ricorda: “Quando ho iniziato a fare il mio primo documentario era il 1958. All’epoca ero anche una fotografa, lavoravo per i giornali e poi fotografavo anche per
conto mio, perché mi piaceva tantissimo, la fotografia era come una radiografia della realtà. In una Italia ridotta in briciole, arrivano i film di Rossellini, De Sica, che ci insegnano a ritrovare un’identità. Noi ragazzi ci sentivamo traditi dal fascismo, e il cinema ci ha traghettato verso una soluzione non tragica, era un modo di ricominciare a ritrovare se stessi ...Sono convinta che il documentarista è un cineasta assai più libero del regista di film di finzione, ed è per questo, per la mia indole libertaria con cui convivo fin da bambina, che ho voluto essere una documentarista.”.
Prima donna a girare documentari nel dopoguerra, nel corso degli anni ha girato 40 cortometraggi e diversi lungometraggi realizzati spesso insieme al marito Lino Del Fra, mostrando la transizione dell’Italia verso una industrializzazione sollecitata dal boom economico.
I più famosi e controversi: Essere Donne e Comizi d’amore.
Il primo, una impegnativa ricognizione nel mondo lavorativo femminile, un mediometraggio del 1965: tabacchine, braccianti, emigranti che vedevano nella fabbrica un salto di qualità per la propria esistenza.
Il secondo, Comizi d’amore ’80, lunga inchiesta in cui si traccia uno straordinario affresco dei cambiamenti di mentalità sull’amore e la sessualità. Realizzato con PPPasolini.
Il più emblematico e celebre “All’armi siam fascisti” richiamava al rischio di un ritorno della dittatura nel nostro Paese.
Come spesso ricorda nelle interviste che con grande gioia ed energia ha rilasciato in questi ultimi anni nel corso di incontri e proiezioni di suoi documentari, i suoi lavori erano spesso censurati o messi da parte per i temi scomodi trattati e per la maniera “insolente” di mostrare la vita reale.
Cecilia Mangini discreta e quasi nascosta, in questi ultimi anni ha ritrovato una nuova energia girando per l’Italia e parlando del suo lavoro e dell’Italia che ha fotografato e filmato in trent’anni.
Io reputo fondamentale il suo documentario “Essere donne” boicottato dalla televisione e fatto girare in questi ultimi anni per volontà della regista (Rassegna Sindacale l’ho ha inserito in un suo numero nel 2008, numero esaurito con le 3000 copie del DVD). In esso identifico il capostipite di una serie di documentari che ultimamente alcune registe hanno realizzato cercando di analizzare l’universo femminile addentrandosi finalmente in una coscienza della differenza sessuale spesso occultata.

lunedì 4 aprile 2011

ZHONGGUO/CINA .2 - YUEMO



Yuè (piacere)
Mò (inchiostro)
Associazione nata a Milano nel settembre del 2009 per la passione della calligrafia di cinque persone (Reine, Laura (io), Tiziana, Edo e Gabriele.) Il nome è stato proposta da Reine che a sua volto lo ricevette da un suo maestro cinese

I due caratteri enunciano i due elementi che sono alla base della calligrafia cinese (mutuata anche in Giappone e Corea): il piacere, la sensazione di fare qualcosa di bello con l'attenzione che si concentra per realizzare un segno preciso, con le giuste proporzioni e dosi di inchiostro.
L'inchiostro in bastoncino che va diluito sfregandolo sulla pietra con poca acqua fino ad ottenere una pasta molto fluida ma compatta di un nero vellutato.
Queste due operazioni preludono poi agli altri elementi per fare "shufa" o "shodo": il pennello e la carta di riso.
L'associazione è stata presentata pubblicamente il 28 settembre 2010 a Milano presso il Circolo della Rosa-Libreria delle Donne con la proiezione di un piccolo documentario di Eleonora Bellini che ha seguito il lavoro delle appassionate e appassionati calligrafi.
Il Documentario si intitola "Caratteri" (in cinese HanZi) e verrà presto messo in rete nell sito della Associazione.
Nell'occasione, come grande appassionata di Cina ho proposto il Video "Nushu.La scrittura segreta delle donne" realizzato da una regista cinese che vive in Canada.
Credo utile per chi lo desideri, leggere il commento della serata che ho scritto per l'Agenzia di informazione ChinaFiles. 
Per chi volesse sapere qualcosa di più sulla Scrittura Segreta delle donne consiglio di vedere le pagine in rete del nuovissimo sito web di Francesca Rosati Freeman che da anni viaggia nel sud della Cina e si confronta con la situazione femminile cinese delle minoranze.