L'alta velocità in Cina. E in Val di Susa.
"Due settimane fa a bordo del Shanghai MagLev, velocità 431 Mc / h,
il treno a levitazione magnetica che porta dall'aeroporto di Shanghai alla prima fermata di metropolitana disponibile a Pudong, osservando la velocità raggiunta, circa 300 km all'ora, un dirigente di un'importante azienda cinese sottolineava la bellezza della rapidità, dell'immediatezza del trasporto, della tecnologia a disposizione, specificando: “peccato che in Europa non si possa usare”.
Il dirigente dell'azienda cinese vive in Europa, da dove guida le attività commerciali del colosso cinese in terra occidentale. Alla domanda sulle ragioni di tali affermazioni, sorridendo e barcollando un poco data la curva presa dal Maglev, ha specificato: “perché in Europa per fare un treno di questo genere, è necessario prima convincere la popolazione che può dire la sua su tutto”.
Chissà cosa ne pensano in Val di Susa" (da china-files)
Peccato che il 23 luglio il MAGLEV sulla tratta Pechino-Shanghai ha deragliato vicino alla città di Wenzhou causando 43 morti e più di 200 feriti.
La sicurezza del treno non è poi così sicura, e la corsa folle di questi treni avviene in strade e strutture edificate ex novo su migliaia di ettari di terreni espropriati ai contadini che riuscivano a vivere del loro lavoro, ma anche a paesaggi rimasti incontaminati fino al tutto il XX secolo.
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