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milano, Italy
“L’occhio delle donne” dizionario biofilmografico delle registe e dei loro film, è stato compilato da me nel 1995. Oggi la rete offre una marea di informazioni su tutto il sapere umano, quindi anche sulle registe. Questo mio piccolo contributo vuole essere un tentativo di sguardo d'insieme sul grande lavoro compiuto e in corso di compimento da parte delle professioniste della macchina da presa. Un lavoro non certo esaustivo ma che cerca di nominare il maggior numero di donne che si sono appassionate alla professione registica.

sabato 22 ottobre 2011

MILANO CAMBIA - 1. NESSUNO PERDE QUANDO VINCONO LE DONNE

Questo 
ha capito il sindaco di Milano, che deve la sua elezione all'entusiasmo delle donne che lo hanno votato con grandi speranze. Bene ha fatto quindi a dare il patrocinio del Comune alla manifestazione IL FUORISALONE DELLE LESBICHE tenutosi a Milano dal 6 al 9 ottobre 2011.
Ma più che bene hanno fatto le organizzatrici dell'evento (prima fra tutte Anita Sonego - presidende della Commissione Pari Opportunità - che ha fortemente voluto questo appuntamento) che si è concluso in bellezza, domenica 9 alla Palazzina Liberty, con un concerto molto originale: un quartetto d'archi dell'Orchestra Verdi su musiche della compositrice inglese ETHEL SMYTH.
E l'originalità sta proprio in quel nome: Ethel Smyth, compositrice inglese, nata nel 1858.
Donna incredibilmente determinata, a sette anni impose al padre la sua volontà di studiare musica. Dopo gli studi al Conservatorio di Lipsia, collabora con Clara Schumann, Johannes Brahms, Pyotr Tchaikovsky. Entra in amicizia con la Regina Vittoria, e l'imperatrice Eugenia, senza tralasciare l'intellighenzia dell'epoca.
In 50 anni di attività compose 70 opere di vario tipo: musica da camera, strumentale, corale operistica e pezzi vocalici.
Scrisse numerosi libri, libretti d'opera, commedie, saggi, articoli.
Ma donna vitalissima (era una grande sportiva) e curiosa del suo tempo, si lasciò contaminare nei primi anni del 1900 dalle lotte femminili, divenne amica delle più battagliere suffraggette, comprese Emmeline and Sylvia Pankhurst. 
Scrisse nel 1911 l'inno delle suffraggette (un canto all'unisono basato su una melodia che Ethel aveva sentito in Abruzzo) che diresse con uno spazzolino da denti dalla finestra del carcere in cui era stata rinchiusa per aver tirato un sasso contro lo studio di un ministro, mentre duecento sue compagne di lotta cantavano il brano nel cortile.
Nel corso della sua vita amò con grande intensità numerose donne. Ma Virginia Woolf fu quella che amò maggiormente, della quale si innamorò all'età di 72 anni dopo aver letto il saggio "Una stanza tutta per sé".

Virginia Woolf e Ethel Smyth
Virginia rimase affascinata, gratificata ma anche divertita da una tale esplosione d'amore che come scrisse era come essere catturato da un granchio gigante, e pur non corrispondendo alla passione e alle eccessive richieste, ricambiò la tenerezza, la devozione e lo scambio intellettuale.
Ethel l'amò tanto da accettarne le limitazioni guadagnandoci però lo scambio intellettuale che era fittissimo trovando una concreta realizzazione in un fitto carteggio.
Nel 1941 il suicidio di Virginia la annientò anche se non la sorprese, scrisse infatti a Vanessa, sorella di Virginia: "Io… capisci, non è solo (a lei questo non l'ho detto) che l'amavo, era che la mia vita si basava letteralmente su di lei… era il continuo emozionante contatto con una mente geniale". E aggiungeva: "Credo che abbia deciso con saggezza la propria fine".
Muore tre anni dopo, nel 1944, aveva 86 e benché malata, solo pochi mesi prima era impegnata alla preparazione radiofonica della sua opera "The Boatswain's Mate" scritta nel 1924.

1 commento:

  1. Gentile Laura,
    sono Patrizia Colosio, co-owner di Lista Lesbica Italiana la cui fondatrice, katia Acquafredda,è stata l'inventora,l'anima e la forza motrice del Fuori Salone delle lesbiche. Avendo seguito da lontano le estenuanti trattative con le diverse Istituzioni, dall'Amministrazione Comunale, all'Accademia di Brera,all'Orchestra Verdi,credo sia doveroso riconoscere a katia il coraggio e la lungimiranza di aver concepito un tale progetto quando ancora in città incombevano i poster inquietanti di Moratti e De Corato.

    Certamente il Fuori Salone ha poi potuto ottenere lo strepitoso successo, anche a livello mediatico,grazie alla collaborazione di tante: personalmente ho curato l'incontro presso la Libreria dei Ragazzi sulla letteratura non gender.
    Senza nulla togliere all'impegno di Anita Sonego cara amica e splendida Presidente della Commissione Pari Opportunità credo che quella pratica del "Riconoscimento" che come donne abbiamo, con fatica, imparato a condividere anche in questo caso possa esserci d'aiuto.

    Grazie per la restituzione

    Patrizia Colosio

    patriziacolosio@yahoo.it

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