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milano, Italy
“L’occhio delle donne” dizionario biofilmografico delle registe e dei loro film, è stato compilato da me nel 1995. Oggi la rete offre una marea di informazioni su tutto il sapere umano, quindi anche sulle registe. Questo mio piccolo contributo vuole essere un tentativo di sguardo d'insieme sul grande lavoro compiuto e in corso di compimento da parte delle professioniste della macchina da presa. Un lavoro non certo esaustivo ma che cerca di nominare il maggior numero di donne che si sono appassionate alla professione registica.

domenica 15 luglio 2012

PREZIOSITA' DELLA MIA VITA - MIA MADRE (1924-2012)


     mia madre,


Maria Concetta,  è nata in un piccolo paese della Basilicata, da una famiglia impoverita dalla morte prematura del padre e da un dopo guerra disastroso.

A 11 anni, finita si e no la terza elementare viene mandata a servizio e da quel momento non smetterà mai di lavorare.
A 16 anni viene mandata sempre a servizio da dei cugini a Napoli, poi troverà lavoro a Bari per poi avere una buona occasione a Roma dove entra come aiuto magazziniera in una grande ditta.
Il bombardamento del 1943 la farà fuggire dalla città eterna e a piedi attraversando tutta la Toscana e parte della Lombardia, raggiungerà Milano dove una amica conosciuta a Roma, l'aveva sollecitata a raggiungerla.
Anni terribili, un aiuto da mio padre, reduce da quasi dieci anni di guerra, e il tentativo da parte di mia madre di costruirsi una famiglia e una casa tutta sua.

Un vita semplice, di donna piena di dignità e di curiosità. Una donna  che trovò nella lettura una grande fonte di piacere e curiosità.
Iniziò a leggere INTIMITA' al sua nascere, nel 1946, anno anche della mia nascita e non abbandonò mai questa lettura di cui si vergognò solo quando vendendomi studiare come una forsennata dopo una giornata di lavoro sentì il valore dello studio. Ma il suo imbarazzo era così tenero che io stessa le acquistavo la rivista.
Un ricordo forte: quando io appassionata di Cina le feci leggere "La buona terra" della Peal Buck, volle leggere tutti i suoi libri, numerosissimi.

Amava avere una casa a specchio, la buona cucina (le sue vicine, tutte di milanesi doc, erano invidiosissime dei profumi che uscivano dalla sua finestra).
Quando dovette rinunciare a lavorare trovò passione per i gerani e per l'uncinetto e pur avendo grandissimi problemi di vista, riusciva a fare con le sue mani dei filet meravigliosi che realizzava sotto la mia dettatura.

Negli ultimi anni l'alzhaimer portò via parte del suo mondo interiore, ma quando io l'accarezzavo lungamente, le parlavo, la chiamavo ... vedevo sempre delle lacrime spuntare dai suoi occhi vacui.

Lacrime che ora scendono dolorosamente sul mio viso.


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