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“L’occhio delle donne” dizionario biofilmografico delle registe e dei loro film, è stato compilato da me nel 1995. Oggi la rete offre una marea di informazioni su tutto il sapere umano, quindi anche sulle registe. Questo mio piccolo contributo vuole essere un tentativo di sguardo d'insieme sul grande lavoro compiuto e in corso di compimento da parte delle professioniste della macchina da presa. Un lavoro non certo esaustivo ma che cerca di nominare il maggior numero di donne che si sono appassionate alla professione registica.

mercoledì 11 maggio 2011

TEATRO.RAPPRESENTAZIONE DEL REALE - 8. LA GUERRA DI LINA

... SI REPLICA ... SI REPLICA ... SI REPLICA ... SI REPLICA ... SI REPLICA ... SI REPLICA ...

Sabato 14 maggio 2011 ore 18
MILANO - via Pietro Calvi, 29
CIRCOLO DELLA ROSA - LIBRERIA DELLE DONNE 
                             


  LA GUERRA di LINA
  omaggio a Lina Merlin (1887-1979)  

  Testo e regia di Ombretta De Biase 
 
 Interpreti:  
Fabrizio Caleffi Elena Colella, Cristina Filippini, Serena Fuart, Raffaella Gallerati, Liana Granato, Annamaria Inindinimeo, Donatella Massara, Laura Modini 
Ricerca musicale: Donatella Massara
  
La pièce si ispira al libro ‘La mia vita’*  in cui Lina Merlin, prima senatrice della Repubblica, rievoca con lucido e impietoso realismo, alto senso della storia e profonda passione civile e politica, l’Italia del Fascismo, un’Italia ‘in nero’, stolida e conformista, che impressiona per la somiglianza con quella dei nostri giorni, e l’Italia del dopoguerra, confusa e affollata di corrotti e opportunisti di ogni risma. Pertanto, in un susseguirsi ritmico di narrazione e di flash-back, l’opera ripercorre, nella lingua del teatro, gli anni della sua giovinezza, con l’adesione al Partito socialista e l’irriducibile lotta contro il fascismo che le costò la perdita del lavoro, la prigione e il confino, e gli anni della maturità, successivi alla caduta del fascismo, in cui, da senatrice, continuò la sua ‘guerra’ lottando senza mai arrendersi contro
l’ostilità persino della sua stessa parte politica, per far approvare leggi in difesa della dignità delle donne e dei lavoratori. Nell’ineludibile rispetto per la verità storica, la pièce intende quindi non solo  rendere omaggio e merito a una donna di grande valore ma accantonata dalla storiografia ufficiale perché scomoda, ma anche far riemergere alla nostra memoria un passato di tragici errori e orrori perché siano di monito e insegnamento per il presente e il futuro.

Si precisa che, nella pièce, personaggi e  dialoghi sono d’invenzione, mentre episodi storici e date sono tratti dal libro Lina Merlin, La mia vita, Giunti, Firenze 1989 in vendita alla Libreria delle donne.
La realizzazione della pièce è avvenuta con il sostegno dell’Associazione culturale: 
 

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